I RAPACI DIURNI E NOTTURNI VERI AMICI DELLE RISAIE BIODIVERSE

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I RAPACI DIURNI E NOTTURNI VERI AMICI DELLE RISAIE BIODIVERSE

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Pubblicato da unagarlanda-risobiologico in informazioni · 1 Aprile 2023
I RAPACI DIURNI E NOTTURNI…
VERI AMICI DELLE RISAIE BIODIVERSE

Voli imprevedibili ed ascese velocissime,
traiettorie impercettibili,
codici di geometria esistenziale
(F. Battiato – Gli Uccelli – 1981)

I canti delle civette, degli allocchi, degli assioli o dei gufi, hanno accompagnato
le notti degli uomini per millenni, forieri di presagi, suggeritori di proverbi,
ispiratori di racconti, leggende e poesie.


Per non parlare del fascino del volo maestoso delle aquile, dei falchi
e dei rapaci in genere; la risalite a spirale fino ad altezze vertiginose
( seguendo termiche che suggeriscono che tempo farà) le planate lunghe e decise,
i volteggi e i cambi di direzione repentini a disegnare l’aria.


Il fascino dei rapaci si lega soprattutto al loro fondamentale ruolo negli ecosistemi, non ultimo quello agricolo dove tengono sotto controllo le popolazioni di insetti, piccoli e medi roditori (arvicole, talpe, etc.), ripulendo l’ambiente dalle carcasse della fauna selvatica e domestica.


Oramai è noto che le più semplici e antichissime catene alimentari del mondo selvatico,
partendo dalla flora e fauna micro e macro acquatica, con insetti impollinatori ed invertebrati,
sino agli animali di cui si nutrono i rapaci, si sono spezzate, mettendo in grave pericolo
intere popolazioni fino alla scomparsa di molte specie; o l'esubero di altre, come le arvicole
o le nutrie che forano gli argini delle risaie e rosicchiano le radici dei giovani alberi che trovano.


E' anche per questo motivo che alla fine degli anni ’90, come ormai sapete,
decidemmo di cambiare e di smettere di utilizzare la chimica nei nostri campi;
Fulvio per primo e noi, dopo di lui, capimmo che non c’erano alternative e che questa


Furono necessari una profonda fede nella natura ed i saggi racconti dei “vecchi” agricoltori
come il grande amico Giovanni Pansarasa per farci vedere quel che non c’era più
e immaginare che sarebbe potuto tornare ad essere… Ma anche la nostra testardaggine
nel continuare a provare e i consigli di chi, come UPM, ci spinse alle antiche varietà
e a piantumare siepi ed alberi in ogni angolo.


Produrre cibo sano senza chimica era il primo obiettivo, ma la realtà ha superato ogni aspettativa
e, come in un caleidoscopio in cui tutti i frammenti tornano al loro posto ricomponendo il quadro,
piano piano l’ecosistema si è ricostruito generando la SOLUZIONE anche ai problemi ecologici
più complessi come quello dei rapaci!!!


Quasi 25 anni di policoltura, con assenza totale di pesticidi e fertilizzanti chimici,
persino quelli ammessi nel biologico, l’impegno massimo nel mantenere i solchi
e i campi allagati, con costante copertura (alternanza colture ed erbai) (https://www.unagarlanda.it/risorseblog/blog/index.php?-quel-prato-che-fa-crescere-il-riso-biologico-), conservazione della flora ripariale spontanea anche mediante riduzione
della pendenza delle sponde, la diversificazione degli ambienti acquatici, la crescita
di piante palustri, la creazione di piccole zone umide dedicate alla reintroduzione
di specie vegetali e animali protette (Oasi Emys e non solo) ad esse legati (https://www.unagarlanda.it/oasi-emys-unagarlanda.html), la piantumazione di specie arbustive
ai margini e dentro le risaie che favoriscono la presenza di uccelli lungo le sponde  (https://www.unagarlanda.it/piantumazione-unagarlanda.html) …


La natura ha accompagnato questo duro lavoro, facendoci ogni stagione una bella sorpresa;
sono tornate le larve e le libellule, le farfalle, i pesci, i girini, le rane che in simbiosi
o in competizione armonica hanno protetto e accompagnato il riso, il miglio
e i fagioli finalmente biodiversi!!


Non solo, ma sono tornati puntuali tantissimi esemplari di specie di uccelli protette,
come gli Aironi Cenerini, le Cicogne Bianche, le Gallinelle d’acqua, i Tarabusi, l’Airone Rosso,


Una catena interrotta che si è ricostruita, fino a quando anche le Pojane,
prima circoscritte ai boschi di Baraggia, sono tornate a volteggiare, assieme ad altri rapaci,
nei nostri campi, mentre il canto dei Barbagianni si fa nuovamente sentire la sera.

Ci è voluto del tempo e tanto ancora ce ne vorrà, perché siamo consapevoli che gli equilibri
ambientali, così come gli alberi piantumati e le loro fronde, sono ancora molto giovani
ed a tal fine stiamo cercando di fornire ulteriori aiuti che favoriscano il ritorno di nibbi,
falchi, falchetti, gufi, assioli, civette, etc.


Per questo, forse, non è stato un caso incontrare, alla Festa Celtica di Beltane,
un nuovo e importante amico, Federico Cipriani, che sta dedicando la sua vita al rispetto
e alla difesa dei rapaci.



Federico è il responsabile di Rapaci&Natura, una organizzazione no profit da lui fondata
e che nasce dalla sua profonda passione per i rapaci e gli animali in generale.


Un amore coltivato sin da bambino e che, da giovane, lo ha portato a frequentare un corso
di Gestione della Fauna, presso l’università di Veterinaria di Grugliasco (TO).
Il tutto è sfociato nel grande “inizio” del 2013, con l’acquisto del primo rapace,
“Merlino” il Gufo Reale che ancora oggi lo accompagna nelle fiere e nelle iniziative a cui partecipa, seguito, nel giro di poco tempo, dall’arrivo di altri rapaci, sia diurni sia notturni, e dall’apertura dell’allevamento amatoriale.


All’attività di allevamento, Rapaci&Natura ha affiancato da subito quella didattica presso la sede
e nelle piazze, mirata a far conoscere questi splendidi animali al grande pubblico,
in modo da sensibilizzare le persone sulle tematiche ambientali, quali ad esempio
l’impatto dell’agricoltura intensiva su queste specie.



Con Federico è nata subito una profonda stima ed amicizia e abbiamo, così, deciso
di invitarlo nella nostra azienda per aiutarci a renderla ancora più ospitale
per i nostri amici predatori.



Così lo scorso 29 gennaio Rapaci&Natura ha fatto tappa presso Una Garlanda,
portandoci 10 strutture “nido” in legno, composte, ognuna, da una piccola anticamera
e da un vero e proprio nido di cova. Federico ci ha aiutato e istruito a sistemarli ad una altezza
consona, negli alberi che circondano la Cascina dell’Angelo, spiegandoci che,
presumibilmente, solo una minima parte di queste strutture sarà realmente utilizzata dai rapaci
per la nidificazione, ma noi ci siamo abituati; non tutti i semi di riso portano risone,
come non tutti gli alberi piantati sono poi cresciuti e non tutti le Emys sopravvivranno …
è la bella legge della natura!



Ma una o due nidiate di rapaci sono già sufficienti per coprire, come territorio di caccia,
vari chilometri quadrati di suolo, contribuendo al controllo delle arvicole, dei roditori, etc.
e proteggendo le radici degli alberelli in crescita e l’equilibrio mirabile dell’ecosistema.



Dopo la visita degli studenti del DBIOS di Torino, di quelli degli Istituti Tecnici Agrari
ed Alberghieri e quella di Federico, anche il 2023 si è aperto all’insegna dell’amicizia vera
e della biodiversità che cresce ogni giorno di più, arricchendo di nuovi e vecchi amici,
non ultimi i rapaci diurni e notturni, questa bella comunità per un cibo e un’ambiente
veramente sani e naturali e preparando la giusta accoglienza alle semine di questa primavera,
che diventeranno il riso veramente BIO e BIODIVERSO 2023!!! (https://www.unagarlanda.it/prodotti%20di%20riso%20unagarlanda.html)


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