NON SOLO RISO… C’E’ MOLTO DI PIU!

Ogni volta che ci accingiamo ad acquistare un alimento,

un capo di abbigliamento o qualunque oggetto, in un negozio fisico o online,

facciamo una valutazione che gli economisti semplificano

nel concetto di utilità rapportato al costo o sacrificio da fare per ottenerlo.

La valutazione dell’utilità economica sarebbe, già di per sé, molto complessa,

visto che è soggettiva per definizione, soprattutto in questa società consumistica

e dello spreco.

Il costo sembrerebbe molto più semplice da quantificare.

Ma siamo sicuri che sia proprio così?

Il Mahatma Gandhi, che con i piccoli gesti non violenti

ha cambiato le sorti di un continente, sosteneva che

“Non c’è bellezza nella migliore stoffa se provoca fame e infelicità”.

Dal tessile all’alimentare la prospettiva non cambia;

siamo sicuri che un cibo prodotto con sostanze chimiche di sintesi,

abbattendo alberi e foreste, desertificando i suoli, sfruttando uomini,

donne e bambini, distruggendo l’ambiente in cui viviamo

possa apportare un beneficio o un’utilità?

E soprattutto, siamo sicuri che sia quello meno costoso?

I saggi da sempre sostengono che

“chi più spende meno spende”, un ossimoro necessario per chi,

come troppi di noi, è abituato a fermarsi sul prezzo di ciò che compra

senza approfondirne la reale utilità, per se e per gli altri.

In realtà sarebbe più corretto dire “chi meno spende, meno spende”.

Il riso, alimento che da solo soddisfa il 20% dell’attuale apporto energetico

della dieta nel mondo (https://www.unimondo.org/Guide/Salute/Nutrizione-Malnutrizione/FAO-2004-Anno-del-riso-e-fame-nel-mondo-67942 ),

ad esempio, può essere prodotto, trasformato e distribuito

o in modo naturale, senza chimica, risparmiando acqua, suolo, etc.

oppure, come purtroppo avviene per più del 90% della produzione mondiale,

inquinando aria, acqua, terra, etc.

I sistemi agro-alimentari moderni contribuiscono

per più del 30% agli eventi climatici estremi,

che provocano danni pari a 126 euro annui per ogni cittadino europeo (https://www.openpolis.it/le-alluvioni-hanno-un-costo-umano-economico-e-ambientale/#nel-2020-erano-122-milioni-le-persone-esposte-a-rischio-idraulico),

l’agricoltura intensiva (e annessa deforestazione)

è la seconda causa del dissesto idrogeologico che ha causato in Italia

160 miliardi di euro di danni, 50 euro a persona (https://www.italiaambiente.it/2020/10/07/il-dissesto-idrogeologico-ci-e-gia-costato-160-miliardi-ora-si-avvii-un-piano-marshall-per-il-territorio/) e dell’inquinamento delle acque con costi annui

di circa 25 euro a persona ( https://www.rcinews.it/2022/05/23/la-protezione-delle-acque-di-falda/#:~:text=Lo%20stress%20idrico%20colpisce%20gi%C3%A0,ecosistemi%20e%20ai%20loro%20servizi. ).

E ci fermiamo qui, ma il triste elenco comprenderebbe anche l’inquinamento dell’aria,

del cibo, la distruzione dei paesaggi e le conseguenze sulla salute

e sui costi sanitari; ma senza considerare le vite umane perse,

limitiamoci ai danni e ai costi che sono carico del bilancio pubblico,

suddivisi in parti eguali tra ogni cittadino/contribuente: quindi li paghiamo noi!

Restando all’esempio del riso,

ma lo stesso varrebbe per la pasta, i legumi, etc.,

non stiamo pagando solo quel pacchetto, ma anche i danni provocati

da un certo tipo di agricoltura.

QUANTO CI COSTA VERAMENTE QUEL PACCO DI RISO CONVENZIONALE/INDUSTRIALE?

Quando invece compriamo un riso biodiverso, che tutela veramente l’ambiente,

non stiamo acquistando solo l’alimento o bene “RISO”,

ma una serie di servizi, quelli che il MEAS (Millennium Ecosystem Assessment )

nel 2005 ha definito SERVIZI ECOSISTEMICI cioè i "molteplici benefici

forniti dagli ecosistemi naturali al genere umano" (MEAS, 2005).

A proposito lo sapete che Una Garlanda, con i suoi 15 mila alberi piantati,

è stata presentata come esempio nelle linee guida di agroforestazione del CREA

e del Ministero dell’Agricoltura? (https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/25192)

Ebbene la sola agroforestazione è in grado di produrre fondamentali servizi ecosistemici a beneficio di tutti noi, quali: sequestro di carbonio, fertilizzazione dei suoli,

incremento della biodiversità, gestione delle acque, lotta agli eventi climatici estremi,

riduzione dell’erosione del suolo, miglioramento della qualità dell’aria, etc.

Il non utilizzo di prodotti chimici di sintesi, e noi a Una Garlanda non usiamo nemmeno

quelli ammessi dal biologico, la semina su sodo e in acqua preservano le falde

che ci dissetano, gli impollinatori essenziali per produrre cibo per tutti.

L’ambiente, così, torna ad arricchirsi di tutte le componenti, inorganiche,

vegetali e animali, generando così una serie di servizi per tutta la popolazione:

- Un cibo più sano

- Riduzione del 40% del consumo di acqua

- Riduzione del 60% del consumo di carburante e relative emissioni

- Ricostruzione della catena trofica (alimentare), fertilità del suolo e della produzione

agricola e quindi supporto a tutte le forme di vita

- Approvvigionamento di fonti energetiche rinnovabili (riscaldiamo la cascina senza uso di combustili fossili e alimentiamo i processi con energia verde)

- Materiali edilizi a “metri zero” (argilla, lolla, paglia di riso, etc.)

- Controllo naturale delle infestazioni (la vegetazione autoctona controlla le specie invasive, le libellule controllano le zanzare, gli anfibi controllano le libellule, i rapaci diurni o notturni controllano gli anfibi, etc., etc., etc.)

- Regolazione e mitigazione degli eventi atmosferici estremi

- Filtrazione e depurazione dell’aria e dell’acqua

- Promozione della biodiversità agricola/coltivata e naturale con il ritorno di decine di varietà di riso dimenticate o di specie vegetali e animali protette

- Valori culturali (umanistici, scientifici, educativi, ricreativi, scientifici, estetici, sociali e spirituali…) che vengono condivisi con le comunità locali

In questo contesto, poi, cerchiamo di metterci del nostro,

perché quando decidemmo di non usare più prodotti chimici,

fu naturale continuare a promuovere percorsi legati alla qualità

e alla sicurezza degli alimenti, ma anche alla Legalità, Trasparenza

(vedi l’etichetta trasparente) e Responsabilità, con l’obiettivo di condividere con tutti voi la nostra esperienza per una maggiore coesione sociale.

Gli scienziati hanno calcolato il valore dei servizi ecosistemici

in 142.700 miliardi di dollari annui!! (https://www.regionieambiente.it/servizi-ecosistemici/#:~:text=I%20calcoli%20effettuati%20nel%201997,del%20doppio%20del%20PIL%20mondiale.)

Quindi quando compriamo 1 pacco di riso biodiverso, con pochi euro acquistiamo,

non solo un alimento buono e sano, ma servizi per un valore moltiplicato almeno per 10!!!

Non preoccupatevi!!! Non abbiamo nessuna intenzione di metterci a fare calcoli e,

ancora meno, di aumentare i nostri prezzi che anche quest’anno,

nonostante l’inflazione galoppante resteranno immutati;

è già tanto per noi la gioia e la soddisfazione di aver ritrovato la salute nostra

e dei nostri campi e di poter condividere tutto questo con voi!!!

Ma la nostra esperienza di agricoltori ci ha portato,

ogni volta che acquistiamo qualsiasi alimento che non produciamo,

a chiedere la giusta trasparenza, porci domande corrette

e fare le giuste valutazioni e distinzioni,